Ci sono molti modi per raggiungere un obiettivo. C'è chi crede che quello che conti sia il fine, e chi invece tende a dare più importanza al percorso che si fa per raggiungerlo. In ogni caso, l'unica cosa veramente indispensabile è scegliere un proprio modo per guardare il mondo e attenersi a questa visione.
Promezio nasce dall'assunto che l'automazione filosoficamente corretta renderà migliori le nostre vite, e forse in un futuro più distante potrà anche salvarci. Più che una nascita, quella di promezio è una ri-nascita dalle ceneri. Qualcosa di simile era già stato tentato diversi anni fa, quando il Web 2.0 era una novità e la schiera dei blogger si infoltiva ogni giorno. Probabilmente non era ancora il momento giusto, serviva un percorso più completo per poter far emergere una visione più definita delle implicazioni sociali dell'IT.
Oggi, l'intelligenza artificiale ha già pervaso il nostro modo di usare il web, e l'automazione estensiva e pervasiva è una costante certa per il futuro. In vista di questo domani è arrivato il momento giusto di coniugare le capacità e le possibilità tecniche con le necessità filosofiche, per costruire strumenti etici in grado di contribuire in una qualche misura all'evoluzione dell'uomo. Il progresso non può continuare ad avanzare sotto la scure della settorializzazione estrema. L'idea capitalistica della crescita continua dei profitti non è più adatta a una società che cerca soluzioni di vita a misura d'uomo, come è giusto che sia. Se il futuro è automazione, vuol dire anche che il futuro è integrazione sociale, culturale, epistemica.
Prodotti, servizi e consulenze promezio saranno incentrate su una vision votata all'innovazione sostenibile, all'evoluzione supportata e abilitata dalla tecnologia. Una visione medianologica orientata all'equilibrio, che tiene lontani gli estremismi e i conseguenti negazionismi che vogliono polarizzare l'interazione degli uomini con le macchine e con i loro simili.
Per raggiungere questi obiettivi la tecnologia non basta. Evolvere è un lavoro corale che richiede una visione. Alla fine, è sempre una questione di visione.